Tutto quello che scrivo è tutto quello che non ho. Non ho le caramelle all'entrata per accogliere gli ospiti. Non ho le calze bucate. Non ho l'eleganza del riccio e nemmeno l'insostenibile leggerezza dell'essere. Non ho la piastra per fare i waffel. Non ho l'ultima corda di una chitarra troppo grande. Non ho la chimica, la fisica, l' anestesia. Non ho il bacio della buonanotte e nemmeno quello del primo giorno di scuola. Non ho la catena del motorino. Non ho neanche il motorino. Non ho il coraggio di dirti che non ho tante altre cose. Tutto quello che scrivo è tutto quello che non ho. Turbini e saette e mi aspetti sotto casa fino alle sette.
Scrivo perché non so parlare, suonare e nemmeno leggere con attenzione. Scrivo perché è l'unica cosa che so fare, altrimenti non farei nulla. Non so nemmeno leggere l'orologio, perdo davvero tanto tempo a provarci. Tutte le volte la lancetta va avanti e io non so starle dietro. Per stare al passo con i tempi, per partecipare attivamente a questo grande gioco contemporaneo, ho deciso di analizzare le cose con l'unico strumento a me congeniale: la scrittura, il salvagente nel mare delle cose.
giovedì 1 ottobre 2015
Se bussi, ti apro
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