giovedì 8 ottobre 2015

Librare: 2. Equilibrare (letter.); più com. il rifl. librarsi, equilibrarsi, tenersi in equilibrio: la danzatrice si librò sulle punte dei piedi



Va' e dimenticati di me. Dimentica il pane tostato la mattina, quello che ti preparavo sempre perché avevo paura che non mangiassi che la ragazza del bar sotto casa nostra lo facesse meglio di me. Portati via lo zaino da campeggio che ti aveva regalato tuo fratello che ho sempre odiato che ho sempre voluto. Lasciami il foulard di mia madre che avevi appeso alla lampada per rendere la luce calda, troppo calda. Allacciati la camicia, fuori fa freddo e ancora non desidero che tu ti ammali, ancora ho bisogno di sapere che stai bene e che ci sarai ancora che ancora tossirai per le sigarette che ancora toglierai la povere con il dito dal davanzale della finestra. Va' e dimenticati di me. Dimentica la strada secondaria per arrivare a casa, quella che facevi quando volevi correre da me, quella che nessuno ha mai saputo. Lasciami le chiavi della casa al mare per ripulirla dal nostro odore. Promettimi che suderai ancora, ancora e ancora che ti affannerai e vivrai di niente perché quel tutto che hanno gli altri ti farà ancora schifo come ti faceva schifo quando lo raccontavi a me. Va' e dimentica la lana, le conchiglie e gli occhiali. Prendi il mio borsellino di cuoio, dentro dovrebbero esserci ancora i tuoi dadi. Giura che in qualsiasi città andrai avrai voglia di viverci almeno per due mesi che le strade ti sembreranno ancora troppo lunghe e i confini ancora molto lontani. Promettimi che anche se te ne andrai e nonostante io te lo lascerò fare non penserai che tutto non sia servito a niente. Va' e dimenticati di me.

Nessun commento:

Posta un commento