Ecco.
Era questo che intendevo quando ti parlavo di coincidenze. Io ho
camminato tutto il tempo sul filo sospeso. Ho fatto avanti e indietro
per non fermarmi troppo dalla tua parte, per non darti la possibilità
di sentirti messo alle strette. Sono andata via per farti sentire la
mia mancanza, sono tornata per colmarla. Ma improvvisamente ho capito
che, nonostante l'aria sia nel mio segno zodiacale, dovevo cercare il
mare per terra. E l'ho trovato sai? E non faccio più avanti e
indietro. Ci sto dentro, sopra, in mezzo, sotto. Ecco, non so
spiegarti cosa intendevo quando ti parlavo di coincidenze, non
c'entra niente tutto questo con le coincidenze. Da quando non sto più
lassù lascio che a parlare sia la mia pancia ed è un po' di tempo
che fa confusione, non ragiona. Comunque lascia stare, tira dentro il
filo amore, non torno più. So che mi perdonerai.
Scrivo perché non so parlare, suonare e nemmeno leggere con attenzione. Scrivo perché è l'unica cosa che so fare, altrimenti non farei nulla. Non so nemmeno leggere l'orologio, perdo davvero tanto tempo a provarci. Tutte le volte la lancetta va avanti e io non so starle dietro. Per stare al passo con i tempi, per partecipare attivamente a questo grande gioco contemporaneo, ho deciso di analizzare le cose con l'unico strumento a me congeniale: la scrittura, il salvagente nel mare delle cose.
Nessun commento:
Posta un commento