venerdì 2 ottobre 2015

Un bicchiere di acqua calda, grazie




Tutte le grandi tragedie hanno luogo qui, in questo angolo sperduto di questo bosco nascosto al mondo. Spesso mettere da parte la delusione, negarsela e mascherarla con dei vestiti a fiori, è l'unica soluzione. Io mi sono fumata troppe sigarette da quando sono qui e il vino ha perso il sapore che aveva le prime volte ma non posso fare altrimenti. Sono venuta qui per sentirmi addosso quei due/tre problemi, quella sensazione che assomiglia alla febbre, quelle paure che bloccano, insomma tutte quelle cose che sentono tutti e che io non sentivo più. Bene. Ho portato una stufa, una coperta di lana, il the caldo e un libro che non mi piace. Tutto questo dovrebbe aiutarmi a sciogliere tutto e a sentire. Sentire. Ecco, mi fa male la pancia e forse mi sta per uscire una lacrima. Dai, ci siamo quasi. Non ho freddo però la stufa la accendo ugualmente. Una volta qualcuno mi disse che anche quando non si sente freddo bisogna in qualche modo prevenirlo. Io lo avevo guardato stupita "per quale assurdo motivo dovrei negarmi l'unica cosa che mi salva?". Questo caldo assurdo fatto di piedi che si toccano, occhi che si capiscono, battiti, farfalle, pianti e cose varie. Io non volevo star male però so che mi sarebbe servito. Perché adesso, ora che tu mi hai deluso e che te ne sei andato senza spiegarmi il perché, mi è venuta voglia di ricominciare a suonare il pianoforte e di scrivere quella storia che avevo messo nel cassetto anni fa. Non volevo soffrire perché avevo paura di lasciare tutto, di perdere la testa e perdermi. Invece, mi hai salvato. Tu sei la sofferenza migliore che si possa desiderare perché la tua assenza mi ha ridato la presenza, la mia, quella che fino ad oggi aveva un vestito rosso con dei fiorellini bianchi.

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